Flcgil – 03/07/2025 – Pubblicato in gazzetta ufficiale il Decreto Legislativo 99 che disciplina la prevenzione e il contrasto del bullismo e del cyberbullismo – Il Dlgs 99 del 12 giugno 2025, attuazione della delega prevista dall’articolo 3 della legge 70 del 17 maggio 2024, entrerà in vigore il 16 luglio 2025.
Sintetizziamo, di seguito, le principali misure introdotte dal provvedimento normativo pubblicato in G.U. del 1° luglio 2025.
L’art. 1), riguarda finalità e ambito di applicazione del provvedimento. Al fine di prevenire e contrastare i fenomeni di bullismo e cyberbullismo in tutte le possibili manifestazioni, con particolare attenzione ai minori, si prevede il potenziamento del servizio “Emergenza infanzia 114”, attivo 24 ore su 24 su tutto il territorio nazionale, con assistenza psicologica, giuridica e consulenza psicopedagogica per le vittime ovvero alle persone congiunte o legate ad esse da relazione affettiva. Il servizio include anche funzioni di geolocalizzazione e messaggistica istantanea, attivabile, nel rispetto della privacy, previo consenso dell’utilizzatore.
L’art. 2) mira alla individuazione e definizioni delle fattispecie di bullismo e cyberbullismo e prevede l’istituzione di un sistema di rilevazione statistica biennale affidato all’ISTAT, per monitorare le caratteristiche e le conseguenze psicologiche e sociali dei fenomeni di bullismo e cyberbullismo, anche in riferimento ai casi che hanno convolto le scuole secondarie del primo e secondo ciclo e per individuare i soggetti più esposti al rischio, nonché i relativi fattori di rischio e le conseguenze psicologiche. La prima relazione sarà presentata entro il 31 dicembre 2026.
L’art. 3) chiama in causa direttamente le famiglie e prevede che nei contratti con i fornitori di servizi di comunicazione elettronica, dovrà essere richiamato l’art. 2048 del Codice civile, che richiama espressamente la responsabilità dei genitori per i danni causati dai figli minori in conseguenza di atti illeciti perpetrati attraverso l’uso della rete.
L’art. 4) prevede che la Presidenza del Consiglio dei ministri istituisca campagne informative di prevenzione e di sensibilizzazione sull’uso consapevole della rete internet e sui suoi rischi. Il Ministero dell’istruzione e le istituzioni scolastiche, dal canto loro, promuovono, la conoscenza del numero pubblico «Emergenza infanzia 114».
L’art. 5) prevede la solita clausola di invarianza finanziaria per cui dall’attuazione del decreto in oggetto non devono derivare nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica!
Al di là delle ragioni che ne hanno determinato la formulazione, non possiamo fare a meno di segnalare forti punti di debolezza nel provvedimento in oggetto da cui emerge – primariamente – una logica sanzionatoria piuttosto che culturale, formativa e educativa. Rispetto al provvedimento, quindi, facciamo le seguenti osservazioni:
- manca, visto l’intento in termini di prevenzione per il contrasto al bullismo e cyberbullismo, ogni riferimento alla sfera dell’educazione all’affettività, oltre che alla sfera della sessualità; come è noto, purtroppo, le violenze di genere e i fenomeni di bullismo viaggiano, per lo più, su binari paralleli
- di conseguenza non vi è alcun accenno a modalità di promozione della conoscenza e la consapevolezza delle proprie emozioni e di quelle altrui, per riconoscerle e imparare a gestirle, promuovendo il benessere e il rispetto reciproco
- La componente famigliare è introdotta solo in termini di responsabilità genitoriale e mai in termini di una possibile alleanza scuola-famiglia finalizzata al dialogo e al coinvolgimento nelle scelte educative, culturali e didattiche. Tutto ciò, del resto, è in piena sintonia con quanto previsto dal Pdl A.C. 2423 relativo a “Disposizioni in materia di consenso informato in ambito scolastico” dove il “Patto educativo di corresponsabilità” tra scuola e famiglia viene riletto principalmente in virtù dell’obbligo introdotto per la scuola di richiesta del consenso informato preventivo su temi attinenti all’ambito della sessualità
- questioni di privacy e protezione dati: l’uso di tecnologie come la geolocalizzazione e la messaggistica per il contrasto al cyberbullismo richiedono che l’equilibrio delicato tra sicurezza e diritti individuali sia meglio definito e protetto
- risorse e ruolo delle scuole non sempre adeguatamente definiti: il decreto impone agli istituti scolastici di attivare azioni educative ma non individua le risorse necessarie per un’efficace attuazione e intervento.
Per questi motivi, la FLC CGIL esprime forti perplessità e ravvisa la necessità che si apra finalmente un confronto serio e approfondito su temi così delicati la cui natura e risoluzione non può assolutamente essere demandata a provvedimenti frettolosi, ideologici e privi di caratura e spessore culturale e educativo.